Dire di NO ai bambini
Ogni genitore si trova davanti una grandissima “sfida”: è quella delle regole e dei limiti da dare ai figli.
Questo argomento credo valga non solo per i genitori ma anche per tutti coloro i quali decidono di lavorare dell’ambito educativo, compresi tutti i volontari che operano con minori. Nei corsi di formazione dedicati ai volontari dell’Ass. Giocamico Onlus, per la quale svolgo insieme ad altri colleghi, corsi di formazione, teniamo molto ad approfondire anche questo argomento.
Per tutti, soprattutto per i genitori, è importante imparare a dire di NO ai propri figli.
Troppi limiti impediscono al bambino di sperimentare, di conoscere il “mondo”; una totale assenza di limiti invece impedisce di interiorizzare i confini tra ciò che si può e ciò che non si può fare. Allora l’attenzione che noi adulti possiamo cercare di avere è quella di porre dei limiti che riguardino la sostanza e non la forma delle cose. Dare dei limiti ad un bambino significa permettergli di sperimentare una frustrazione derivante dal fatto di non poter fare ed ottenere immediatamente ciò che vuole. La frustrazione (usata in modica quantità) ha un valore strutturante per il bambino sul piano mentale.
I limiti diventano, allora, per il bambino“contenitori mentali” per le proprie esperienze.
Nono abbiate paura di dire di NO, ma è importante dire dei NO “ragionati” e non solo dei NO perché NO. Cercate sempre di spiegare la motivazione della vostra proibizione o del limite che esigete, e cercate il più possibile di trovare un accordo tra educatori: i limiti con condivisi da tutte le persone significative creano confusione e fraintendimenti.
Limiti e regole, chiare, condivise e ragionate.